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Gen, 2014

Una Volontaria si racconta…

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Da circa due anni faccio parte dell’Associazione Protezione Civile Volontari Torchiarolo, il mio avvicinamento a questa nuova realtà è nato per caso, parlando un giorno con una mia carissima amica che mi raccontava le sue esperienze da volontaria e da operatrice in aeroporto. Affascinata ed incuriosita chiesi se fosse possibile fare questa esperienza e mi rispose che, trattandosi di un’associazione di volontariato, stava a me decidere se ero disposta a dedicare una parte della mia giornata per aiutare il prossimo in difficoltà.
L’Associazione, tra le altre numerose attività, si occupa dal 1 Novembre 2012 anche di assistenza ai disabili presso lo scalo aeroportuale di Brindisi, ed è proprio questo il settore verso il quale ho deciso di rendermi disponibile. Il servizio offerto è quello di assistere nelle operazioni di imbarco e sbarco i passeggeri a ridotta mobilità, ma questo è solo l’aspetto pratico; in realtà è un servizio molto particolare in quanto a volte ci troviamo di fronte a situazioni complesse, in cui ci sono persone con serie difficoltà e con particolari problematiche.
Ho intrapreso cosi una nuova esperienza che mi ha messa in contatto con un mondo nuovo e difficile, appena sfiorato precedentemente, e solo da dentro si riesce ad avere un’idea di che cosa sia il volontariato e con quale mondo si entra in contatto. Essere volontario o volontaria significa mettere il proprio tempo e le proprie energie al servizio degli altri, senza alcuna costrizione e senza desiderare nulla in cambio.
Per alcuni, fare volontariato è una scelta di vita, per altri una vocazione, per altri ancora, come per me, un modo per dare qualcosa, non solo agli altri, ma soprattutto a se stessi. Essere volontario o volontaria significa non solo lavorare per le persone, ma con le persone, all’interno della propria comunità, cercando di farla crescere e progredire con l’obiettivo di renderla migliore ed essere un esempio per gli altri. Significa mettere a frutto le proprie competenze per migliorare le condizioni di vita delle persone più vulnerabili, chiunque esse siano, ed essere consapevoli che, nonostante che ciò che facciamo possa sembrarci poco, stiamo facendo la differenza, nella loro vita come nella nostra.
Nel mio percorso di vita, far parte del volontariato è stata una scelta molto importante, perché ha arricchito le mie conoscenze e mi ha fatto scoprire aspetti di me stessa che non conoscevo e che non sapevo fossi stata in grado di poter affrontare.
Ho avuto inoltre il piacere di conoscere nuove persone, ovvero il gruppo dei volontari, e la squadra, che può essere il luogo in cui “ricaricare le batterie”. Il confronto con altri volontari assume un’importanza fondamentale perché permette uno scambio di esperienze e punti di vista che aiuta a non sentirsi soli o gli unici a pensarla in un certo modo. Il gruppo è un raccoglitore in cui riesaminare, in maniera condivisa, gli eventi più critici, in cui trovare conforto, elogi o, se necessario, una critica costruttiva al proprio operato.
Grazie a questa esperienza molti aspetti della vita li vivo in maniera diversa perché determinate situazioni mi fanno riflettere e pensare che al mondo ci sono molte persone più sfortunate e bisognose e poter dare loro un aiuto mi fa sentire bene. Quando finisce la mia giornata mi sento più appagata perché so di aver fatto qualcosa di buono per gli altri, ma soprattutto perché sono riuscita ad aiutare persone che avevano bisogno di me.
In conclusione, è dura la vita dei volontari! E ringraziarli è davvero il minimo che possiamo fare.

 

Angela Flores

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