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Giu, 2015

Il nostro intervento al Convegno annuale del C.S.V. Poiesis

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CONVEGNO ANNUALE DEL CSV POIESIS SUL TEMA: 

“VOLONTARIATO, FORMAZIONE E NUOVA POLITICA”

Brindisi, Palazzo Nervegna, Venerdì 19 giugno 2015, ore 17.00

 

Il paradosso… per i Volontari di Protezione Civile di Torchiarolo. Una piccola associazione, in uno dei più piccoli Comuni della provincia di Brindisi, con una grande passione civica ed una competente capacità progettuale costretta, però, ai piccoli passi da una politica locale miope se non addirittura “gelosa” degli spazi di autonomia conquistati dall’associazione nel suo quotidiano mettersi servizio del sociale e della solidarietà.”

 

 

Buonasera,

 

e grazie al Presidente Spedicato per l’invito.

 

Sono Giorgio Rosato, membro dell’Associazione Protezione Civile Volontari Torchiarolo.

 

Spunto del mio intervento è il paradosso, che spiazza il senso comune e mette alla prova la logica.

 

E può sembrare paradossale che sia stata chiamata a intervenire in un ambito così qualificato un’associazione fondata da dieci amici poco più di cinque anni fa. Se fossimo un bambino, saremmo ancora nella scuola dell’infanzia.

 

Oppure che a rappresentarla sia stato inviato un volontario che vi partecipa da poco più di due anni.

 

Ed è paradossale che vi debba parlare di un’occasione mancata. Ma io e voi siamo inguaribili ottimisti: l’occasione è solo rimandata.

 

Tema del convegno sono i rapporti tra volontariato, formazione e politica. Se è così, allora il Presidente ha avuto una giusta intuizione nell’invitarci: sin dall’inizio la formazione è la politica che dà senso al nostro essere volontari.

 

Come sottolineato dalle parole dell’Onorevole Patriarca che introducono questo incontro, nel terzo settore è radicata la convinzione che il nostro agire trovi fondamento nella gestione delle emergenze. Ma questa è una logica di subalternità, un atteggiamento passivo. La dignità, l’importanza, il senso del nostro ruolo stanno nella costruzione di culture, socialità e cittadinanze. Ce lo chiede la Costituzione, la più bella del mondo, ha detto qualcuno.

 

Ecco allora che prima di partecipare alle campagne di antincendio boschivo abbiamo scelto, a costo di rilevanti sacrifici associativi e personali, di ottenere la certificazione di Istruttori Nazionali per sei dei nostri volontari, che a loro volta hanno provveduto a formare tutti gli altri impegnati nel servizio.

 

E ora, oltre a presidiare il nostro territorio con efficienza e professionalità, possiamo confrontarci con le altre realtà nazionali in caso di eventi e campi, da Manfredonia alla Foresta Umbra, da Manduria al Trentino.

 

Ecco ancora che, prima di andare nelle scuole o sotto i palchi a svolgere attività di formazione e vigilanza, abbiamo conseguito l’Idoneità Tecnica presso il Ministero dell’Interno.

 

E ora siamo punti di riferimento per la nostra comunità scolastica e soprattutto per i giovani alunni. E poi abbiamo posti assicurati in prima fila per concerti e spettacoli.

 

O ancora, prima di impegnarci nell’assistenza alle persone a ridotta mobilità abbiamo costruito un vero e proprio programma di training, istruendo i volontari sugli aspetti legali, preparandoli alle attività pratiche e formandoli, grazie alla collaborazione di soci medici, anche sugli aspetti psicologici che caratterizzano l’interazione con persone in stato di fragilità.

 

Ci è costato molte notti insonni, ma adesso il nostro operato negli scali pugliesi è stato riconosciuto come buona pratica a livello nazionale e comunitario e stiamo progettando una collaborazione con l’Aeroporto londinese di Stansted finalizzata allo scambio dei saperi. Una sorta di Erasmus dei cieli.

 

Vorrei continuare ma il tempo corre. Torniamo ai paradossi.

 

Il primo. Un’associazione che cresce in fretta. Il paradosso è solo l’apparenza. La sostanza è fatta di impegno, lungimiranza e programmazione. Non adagiarsi su quello che fanno tutti, ma cercare nuove strade. Puntare sulle potenzialità delle persone, sulla loro formazione. Alla fortuna non credo. Alla follia, pian piano, mi sto convertendo.

 

Il secondo paradosso. Il Presidente che rinuncia alla vetrina in favore di un volontario “giovane”. Quale segno più concreto di democrazia interna e valorizzazione delle competenze? A proposito, mentre vi parlo, un’altra volontaria, Silvia, sta preparando l’intervento che terrà domani in Piazza Santa Teresa, in occasione della premiazione della vincitrice del concorso “La scuola veste il volontariato” da noi promosso insieme all’Istituto Morvillo-Falcone per l’ideazione di nuove uniformi per l’Associazione. Un’esperienza in grado di qualificare enormemente il vissuto e il curriculum di studenti e studentesse.

 

Il terzo paradosso. L’occasione persa. Non spenderò molte parole, perché la sconfitta non pesa tanto su di noi, quanto sulla comunità interessata. Il racconto è quello di un’amministrazione miope, gelosa come ben sintetizzato dal Presidente Spedicato degli spazi di autonomia costruiti dal terzo settore. Ma i cittadini sono più consapevoli di quanto si voglia far credere, e infatti mi auguro, la prossima volta, di potervi raccontare una storia diversa, visto che l’interlocutore istituzionale è di recente cambiato. Anche la democrazia, evidentemente, funziona meglio di quanto si voglia far credere.

 

Chiudo con un riferimento alla politica, quella di respiro ampio.

 

Lo scorso anno, nemmeno a dirlo grazie alla mia Associazione, ho frequentato il percorso di formazione per quadri del terzo settore finanziato dalla Fondazione Con il Sud e sostenuto, tra gli altri, dal Forum. Si è molto parlato dei problemi di rappresentanza del volontariato, della necessità di far valere una voce unica nelle richieste alla politica per condizionarne le decisioni. Tuttavia, l’esperienza dell’Associazione Protezione Civile Volontari Torchiarolo può indicare una via diversa: se il direttivo di una O.d.V. è più qualificato e propositivo di una giunta comunale, forse occorre rovesciare il paradigma e far sì che sia la politica a seguire i nostri modelli organizzativi.

 

Non chiedere aiuto, ma proporre collaborazione.

 

Se la politica è cura degli interessi di una comunità, nessuno è più politico di noi, che abbiamo scritto nei nostri statuti il dovere di cura di quegli interessi e, tra essi, in particolare di quelli più fragili.

 

Grazie per l’attenzione.

 

* Il presente testo rappresenta la versione integrale dell’intervento programmato. Per motivi organizzativi, in sede di convegno ne abbiamo esposto un riassunto. Il video della diretta è visionabile sulla nostra pagina facebook:

facebook.com/protezionecivile.torchiarolo

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